mercoledì 10 luglio 2013

dal Corriere delle Alpi

San Liberale, via il telo a settembre ci sono i lavori BELLUNO. Un telo bianco copre il tetto. I sostegni di legno ne impediscono il crollo. La chiesetta di san Liberale, uno degli edifici di culto a cui i bellunesi sono più affezionati, sta lentamente... BELLUNO. Un telo bianco copre il tetto. I sostegni di legno ne impediscono il crollo. La chiesetta di san Liberale, uno degli edifici di culto a cui i bellunesi sono più affezionati, sta lentamente cadendo a pezzi. Chi si avventura lungo i sentieri ai piedi del Serva, e raggiunge la chiesetta, la osserva mestamente, come ha fatto un nostro lettore che ci ha inviato le foto che pubblichiamo. La buona notizia è che in settembre partiranno i lavori di restauro. Nel primo lotto si sistemerà la copertura. Il bando di gara scade il 19 luglio, poi verranno aperte le buste con le offerte delle ditte e in settembre inizieranno i lavori. «Il tetto è realizzato con una copertura a lastre», spiega l'architetto Andrea Moro, che ha progettato l'intervento di restauro. «Dobbiamo rimuoverle tutte, rifare l'isolamento e posizionare nuovamente le lastre, tentando di salvarne il più possibile». La Soprintendenza, in merito, è stata molto chiara: la copertura della chiesetta dovrà essere come quella originaria, quindi più elementi si riescono a salvare e meglio è. «I lavori dovrebbero durare un paio di mesi, giusto in tempo per l'arrivo dell'inverno», prosegue Moro. «Si tratta di un intervento fondamentale per la chiesetta. Ci sono alcune travi marce, siamo stati costretti a mettere dei supporti altrimenti si rischiava il crollo di parti del tetto». Questo primo lotto di interventi costerà tra i 100 e i 120 mila euro, soldi che ci sono, anche se “in promessa”. Sono quelli dell'otto per mille, cui si aggiungono le donazioni dei parrocchiani, molti. È stato aperto anche un conto corrente alla Banca Prealpi. Chiunque volesse fare una donazione può farlo con l'iban IT 89 W 08904 11900 011000002830 (causale: Restauro chiesetta di San Liberale). Ci contano tutti, dai progettisti al parroco. I lavori sulla copertura infatti, non esauriranno quello che c'è da fare a San Liberale. Il progetto di restauro è complesso: «In una seconda fase bisognerà risanare le fondamenta e ripristinare gli intonaci esterni», spiega Moro. Senza contare che all'interno della chiesetta ci sono affreschi realizzati nel Quattrocento, frammenti scultorei che risalgono al IX secolo, una tela che è stata attribuita al Frigimelica (pittore cinquecentesco) e altri frammenti di affreschi risalenti al 1500. Opere che il tempo e le infiltrazioni d'acqua hanno ammalorato. «Ma per restaurarle ci vogliono parecchi soldi», precisa Moro. Intanto, dunque, si punta al recupero strutturale della chiesetta, un edificio che fa parte della parrocchia di Sargnano e che risale al IX secolo. Dalla documentazione che è stata ritrovata, si sa che nel 1500 c'era un cimitero accanto all'edificio, che la sacrestia fu realizzata in epoca rinascimentale e che il campanile fu costruito successivamente alla chiesa (se ne parla per la prima volta nel 1627). La chiesa venne dedicata a san Liberale nel 1845. I primi restauri risalgono al 1887, altri vennero eseguiti nel 1945 (riparazione del tetto dopo le guerre mondiali, durante le quali la chiesa fu più volte profanata, specie durante la Prima), 1948 (sistemazione del soffitto interno), nel 1967-68 (restauro diretto dalla Soprintendenza). Della chiesetta si sono occupati anche l'associazione emigranti lavoratori dell'Oltrardo (nel 1984) e la parrocchia di Sargnano, che nel 1990 ha messo mano al tetto, uno dei problemi più grossi dell'edificio, esattamente come oggi. Alessia Forzin

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