sabato 7 marzo 2020

ROMA -  E' del 29,24% l'aumento dei malati di coronavirus in Italia rispetto a venerdì. Si è passati dai 3.916 di ieri ai 5.061 di oggi. Il numero delle vittime, invece, è salito del 18,27%, dai 197 di ieri ai 233 di oggi. Quello dei guariti è salito del 12,62%, passando dai 523 di ieri ai 589 di oggi. E' quanto si evince dai dati diffusi da Angelo Borrelli della Protezione Civile nella conferenza stampa quotidiana sul coronavirus.

"Per vincere il virus dobbiamo cambiare modo di vivere", ha detto Borrelli in conferenza stampa. "No ad atteggiamenti superficiali. Serve grande attenzione e consapevolezza da parte di tutti" sono invece le parole del residente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. "Gli anziani - ha aggiunto - in virtù della loro fragilità, assumano un comportamento di protezione e si muovano meno possibile. Se devono muoversi evitino luoghi affollati e soprattutto non si rechino in sale di attese di studi medici, pronto soccorso o altri luoghi dove avvengono contatti stretti. Chi ha dispnea e febbre, specie se in età avanzata, chiami il proprio medico e chieda assistenza. Sono i due sintomi più frequenti per le persone che vanno incontro a decesso".

Per quanto riguarda la mortalità legata al virus i dati aggiornati confermano quelli del primo studio. L'età media dei pazienti deceduti e positivi a covid-19 è 81.4. Le donne sono 48 (31.0%). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell'8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell'1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d'età. Complessivamente, 21 pazienti (15,5% del campione) presentavano 0 o 1 patologia, 25 (18,5%) presentavano 2 patologie e 70 (60,3%) presentavano 3 o più patologie; per 19 pazienti non è stato ancora possibile recuperare ad oggi l'informazione. Ipertensione e cardiopatia ischemica si confermano le patologie più frequenti. Così sempre l'istituto superiore di sanità in una nota.

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