giovedì 12 novembre 2020
Fontane e lavatoi
Prima che anche questi ricordi vadano persi, allego due foto della fontana e del lavatoio che si trova "alla bela", adiacente la vecchia bottega di generi alimentari di Nino de la bela, vicino la fontana, c' era il passaggio a livello, la strada portava a due case, ora chiuso e hanno accesso da Via Ugo Neri.
mercoledì 21 ottobre 2020
mercoledì 3 giugno 2020
Breve itinerario alle pendici del Monte Serva nel Oltrardo
“Troi Dei Coi” da Sala a Sala
Il punto di partenza è la Piazza dell’ Esempon a Sala, dove è possibile parcheggiare ed ammirare la Chiesetta di San Matteo e il murale di Franco Fiabane, che raffigura la realtà rurale di un tempo, l' opera è stata inaugurata il 24 aprile 1994.
Da qui si prosegue verso est per arrivare a Pedeserva, sulla destra si scorge Villa Rudio, questa Villa è il luogo in cui ha passato l’infanzia uno dei personaggi più incredibili della storia dell’800 Veneto e non solo, il Conte Carlo Rudio, un personaggio che ha fatto storia dal Risorgimento italiano al Far West.
Arrivati alla vecchia fontana che non fa più il suo dovere, si prosegue lasciando sulla sinistra il Tariol della Madoneta.
Si arriva così’ al Fontanon, una fontana efficiente, qui si trova una bacheca con degli itinerari e della segnaletica.
Si prosegue sulla destra per una stradina pianeggiante, fino ad intravedere due cancelli che portano a delle proprietà private, un cartello indica di proseguire sulla sinistra verso la Val Narei, qui la strada si fa mulattiera.
Quando si arriva a una vasca dell’acqua, sulla sinistra si può vedere il cartello, Troi dei Coi, si prosegue per questo sentiero, passando la località Busa Frata, sulla destra si può
notare una sorgente che ha formato un piccolo laghetto.
Dopo circa 200 m. si svolta a sinistra, proseguendo per un piccolo avvallamento, non certo naturale, in fondo si passa il rigagnolo di una sorgente, che una volta portava l’ acqua all’ abitato di Repus.
Si arriva al Colle che sovrasta l’ abitato di Repus, riconoscibile per i due tralicci dell’ alta tensione.
Qui il sentiero gira a destra e ci porta a un bivio, c’ è un cartello che indica San Liberale, si prosegue passando sopra una vecchia frana, si scende poi verso il Rui di Repus.
Passato il greto di questo ruscello che si anima solo con le piogge torrenziali, si trova un sentiero che porta alla Chiesetta di San Liberale, si prosegue sulla destra, fino ad arrivare sulla strada asfaltata.
Qui davanti alla cisterna d’ acqua, a sinistra si prende il sentiero che porta verso la Chiesetta di San Liberale. L’antica Chiesa sorge sulla sommità di un cocuzzolo da cui domina la valle del Piave e si può godere di un panorama stupendo. Le prime notizie documentarie circa la Chiesetta di San Liberale si attestano attorno al 1578; tuttavia il luogo di culto ha origini più antiche, addirittura precedenti al anno Mille. Dovete sapere che originariamente la Chiesetta era dedicata a San Daniele, ribattezzata nel Ottocento, sulla scia dei moti risorgimentali, con il titolo di San Liberale.
Dopo aver goduto del panorama della Val Belluna, si scende per i ripidi gradini sulla destra del sagrato e si percorre il sentiero fino al abitato di Repus, dove si ritrova la strada asfaltata, si scende fino al Fontanon, luogo già visitato. Da qui si prosegue sulla destra, passando dietro la Villa Miari - Zambelli, ora Fontanella - Signorini. Finita la recinzione della Villa, si svolta a sinistra e il sentiero scende verso l’ abitato di Sala. Ed eccoci di nuovo sul piazzale. Qui ad attenderci c’ è una panchina e l’acqua fresca della fontanella.
giovedì 30 aprile 2020
Covid-19 / 30 aprile 2020
Oggi il più alto numero di dimessi e guariti dall’inizio dell’emergenza
Continua l’impegno del Dipartimento nelle attività di coordinamento di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.
In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 30 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 205.463, con un incremento rispetto a ieri di 1.872 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 101.551, con una decrescita di 3.106 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi 1.694 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 101 pazienti rispetto a ieri.
18.149 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.061 pazienti rispetto a ieri.
81.708 persone, pari al 80% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 285 e portano il totale a 27.967. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 75.945, con un incremento di 4.693 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.211 in Lombardia, 15.493 in Piemonte, 9.563 in Emilia-Romagna, 8.147 in Veneto, 5.584 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.468 nel Lazio, 3.210 nelle Marche, 2.773 in Campania, 1.370 nella Provincia autonoma di Trento, 2.949 in Puglia, 2.157 in Sicilia, 1.170 in Friuli Venezia Giulia, 1.915 in Abruzzo, 802 nella Provincia autonoma di Bolzano, 233 in Umbria, 744 in Sardegna, 89 in Valle d’Aosta, 740 in Calabria, 192 in Basilicata e 190 in Molise.
In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 30 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 205.463, con un incremento rispetto a ieri di 1.872 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 101.551, con una decrescita di 3.106 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi 1.694 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 101 pazienti rispetto a ieri.
18.149 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.061 pazienti rispetto a ieri.
81.708 persone, pari al 80% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 285 e portano il totale a 27.967. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 75.945, con un incremento di 4.693 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.211 in Lombardia, 15.493 in Piemonte, 9.563 in Emilia-Romagna, 8.147 in Veneto, 5.584 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.468 nel Lazio, 3.210 nelle Marche, 2.773 in Campania, 1.370 nella Provincia autonoma di Trento, 2.949 in Puglia, 2.157 in Sicilia, 1.170 in Friuli Venezia Giulia, 1.915 in Abruzzo, 802 nella Provincia autonoma di Bolzano, 233 in Umbria, 744 in Sardegna, 89 in Valle d’Aosta, 740 in Calabria, 192 in Basilicata e 190 in Molise.
martedì 24 marzo 2020
24 marzo 2020 covid19
Per il terzo giorno consecutivo
cala il numero di nuovi positivi al coronavirus in
Italia: sono 3.612 mentre ieri erano 3.780 e domenica 3.957.
Torna invece a salire il numero delle vittime in un solo
giorno: sono 743 mentre ieri erano 601 e domenica 651. Sono 3.396 i
pazienti ricoverati in terapia intensiva.
Il premier Conte ha
firmato il nuovo decreto che
sospende le produzioni non essenziali in tutto il Paese e che contiene la lista
delle attività consentite. Garantiti alimentari, farmacie e trasporti.
lunedì 16 marzo 2020
sabato 7 marzo 2020
ROMA - E' del 29,24% l'aumento dei malati di coronavirus in Italia rispetto a venerdì. Si è passati dai 3.916 di ieri ai 5.061 di oggi. Il numero delle vittime, invece, è salito del 18,27%, dai 197 di ieri ai 233 di oggi. Quello dei guariti è salito del 12,62%, passando dai 523 di ieri ai 589 di oggi. E' quanto si evince dai dati diffusi da Angelo Borrelli della Protezione Civile nella conferenza stampa quotidiana sul coronavirus.
"Per vincere il virus dobbiamo cambiare modo di vivere", ha detto Borrelli in conferenza stampa. "No ad atteggiamenti superficiali. Serve grande attenzione e consapevolezza da parte di tutti" sono invece le parole del residente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. "Gli anziani - ha aggiunto - in virtù della loro fragilità, assumano un comportamento di protezione e si muovano meno possibile. Se devono muoversi evitino luoghi affollati e soprattutto non si rechino in sale di attese di studi medici, pronto soccorso o altri luoghi dove avvengono contatti stretti. Chi ha dispnea e febbre, specie se in età avanzata, chiami il proprio medico e chieda assistenza. Sono i due sintomi più frequenti per le persone che vanno incontro a decesso".
Per quanto riguarda la mortalità legata al virus i dati aggiornati confermano quelli del primo studio. L'età media dei pazienti deceduti e positivi a covid-19 è 81.4. Le donne sono 48 (31.0%). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell'8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell'1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d'età. Complessivamente, 21 pazienti (15,5% del campione) presentavano 0 o 1 patologia, 25 (18,5%) presentavano 2 patologie e 70 (60,3%) presentavano 3 o più patologie; per 19 pazienti non è stato ancora possibile recuperare ad oggi l'informazione. Ipertensione e cardiopatia ischemica si confermano le patologie più frequenti. Così sempre l'istituto superiore di sanità in una nota.
"Per vincere il virus dobbiamo cambiare modo di vivere", ha detto Borrelli in conferenza stampa. "No ad atteggiamenti superficiali. Serve grande attenzione e consapevolezza da parte di tutti" sono invece le parole del residente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. "Gli anziani - ha aggiunto - in virtù della loro fragilità, assumano un comportamento di protezione e si muovano meno possibile. Se devono muoversi evitino luoghi affollati e soprattutto non si rechino in sale di attese di studi medici, pronto soccorso o altri luoghi dove avvengono contatti stretti. Chi ha dispnea e febbre, specie se in età avanzata, chiami il proprio medico e chieda assistenza. Sono i due sintomi più frequenti per le persone che vanno incontro a decesso".
Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell'uomo, provvisoriamente chiamato 2019-nCoV e classificato in seguito ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale. L’11 febbraio, l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19 (Corona)
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