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| oggi28 settembre si è svolta la camminata ludico motoria denominata " Giro dei coi de S. liberal" |
Pedeserva
domenica 28 settembre 2025
domenica 15 dicembre 2024
L'importanza
del Saluto
Intere
generazioni, inclusa la mia, sono cresciute considerando il saluto un vero e
proprio dovere. Bastava non salutare per sentirsi dire "maleducato".
Forse in tanto zelo c’erano una punta di rigidità e qualche ipocrisia, ma non
so quanto sia preferibile l’indifferenza in cui ci capita di scivolare tante
volte oggi, quando salutare diventa uno sforzo.
Facciamo
fatica a rivolgere il "buongiorno" ai vicini di casa, alle commesse
nei negozi e anche in famiglia o con gli amici capita di salutarci in modo
fiacco e poco convinto. Gli alibi non mancano, e a volte sono alibi di ferro.
Siamo sempre indaffarati e forse anche un po’ infastiditi, perché sono tante le
occasioni di contatto forzato con le altre persone: sui mezzi pubblici, in coda
alla posta o al supermercato, quando magari avremmo voglia solo di silenzio e
di isolamento.
A dirla
tutta, però, spesso siamo semplicemente troppo presi da noi stessi per lasciar
entrare nel nostro piccolo universo qualcuno che non è previsto o desiderato.
Se poi questo qualcuno compare in momenti per noi inopportuni, tutto abbiamo
voglia di fare tranne che accoglierlo, fosse anche con un cenno del capo.
Il saluto è
infatti il primo ponte verso un altro essere umano, la più basilare espressione
di riconoscimento. Nella forma confidenziale di "ciao", nel neutro
"buongiorno", nelle varianti amichevoli della pacca sulla spalla e
dell’abbraccio, nelle sfumature che rendono unico ogni sorriso, salutare
segnala sempre all’altro che abbiamo percepito la sua presenza, che la sua
esistenza si staglia dallo sfondo e in qualche modo ci intercetta.
Quando
qualcuno ci saluta ci sentiamo visti. Nei casi più felici, ci sentiamo
apprezzati. Sappiamo bene che la mattinata sembra predisporci al positivo se
nel primo sguardo scambiato con chi amiamo ci sono davvero la voglia di
ritrovarsi e la gratitudine per essere ancora insieme. Ma anche quando in gioco
ci sono persone meno vicine, il gesto di salutare può avere un impatto
fortissimo. Un semplice saluto può infondere un briciolo di fiducia nell’animo
di una persona triste o piegata da qualche peso. Nella più banale delle
ipotesi, salutando avremo offerto un po’ di gentilezza. Una qualità che sembra
passata di moda e che, non so voi, io continuo a trovare irrinunciabile.
mercoledì 13 novembre 2024
mercoledì 17 gennaio 2024
VILLA RUDIO A
SALA,
Non lontano dal
centro storico di Belluno sorge
villa Rudio, atta costruire dal conte Pietro Rudio
tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 mescolando
lo e quelle delle case rurali locali- il portico sormontato da un loggiato.
La villa presenta anche un ampio giardino con una piccola chiesetta
a pianta circolare, coeva alla villa, che imita il Pantheon di Roma.
Questa villa è il luogo in cui ha passato l’infanzia uno dei personaggi
più incredibili della storia dell’800 veneto: il conte Carlo Rudio.
Nato il 26 agosto 1832, Rudio fu affascinato dagli ideali del
Risorgimento fin dall’infanzia. Partecipò ai moti del ’48 a Venezia,
ai quali seguì la fuga a Roma e poi l’esilio in Francia, dove continuò
la sua attività patriottica; nel 1858 prese parte al fallito tentativo di
assassinare l’imperatore Napoleone III, che gli costò la condanna
al carcere a vita.
Rinchiuso nelle prigioni della Cajenna, la colonia penale francese
in Sudamerica, sopravvisse miracolosamente ad una terribile
epidemia di febbre gialla e riuscì ad evadere nel 1859. Raggiunse
Londra e poi, nel 1864, su consiglio di Mazzini, New York dove si
arruolò come soldato semplice nell’esercito degli Stati Uniti d’America
per poi ottenere la nomina a sottotenente durante la guerra civile.
Terminata la guerra, nel 1869 venne assegnato al 7th Cavalry
Regiment degli USA, alle dipendenze del tenente colonnello
George Armstrong Custer. I due non si sopportavano e questo
fece sì che, durante la famosa battaglia di Little Bighorn
(25 giugno 1876) che vide la disfatta dell’esercito statunitense
contro i nativi comandati da Toro Seduto e Cavallo Pazzo,
il generale Custer lo assegnasse ad un altro reparto salvandogli
così la vita: Carlo Rudio fu uno dei pochissimi superstiti della
battaglia.
Morì serenamente nella sua villa di Pasadeena in California il primo
novembre 1910, assistito dalle tre figlie Italia, Roma e America.
martedì 7 marzo 2023
al sasson de Repus
sabato 18 febbraio 2023
mercoledì 30 giugno 2021
sistemazione del Monumento "Ai Caduti delle Frazioni di Sala e Pedeserva"
Ci voleva un piccolo restauro al Monumento che nel Sagrato della Chiesetta di San Matteo, ricorda i Caduti delle due Frazioni. Un doveroso segno di rispetto e riconoscenza, per chi a dato la vita.








